Con Dica’: l’agroalimentare per il futuro della montagna

‘’L’agroalimentare locale per coltivare il futuro della montagna del Friuli Occidentale’’ è stato il titolo del convegno organizzato nell’ambito del progetto Dica’ il 4 ottobre scorso a Meduno da Comunità di Montagna Prealpi Friulane Orientali e Comune di Castelnovo del Friuli, a conclusione dei loro progetti di promozione del settore finanziati da Montagna Leader con fondi PSR 2014-2020.

A moderare l’incontro Adriano Del Fabro, giornalista e direttore della rivista SoleVerde – robe di campo in FVG.

“Le imprese dell’agroalimentare sono radici sul territorio che permettono di guardare avanti attraverso i giovani e di ipotizzare anche un futuro distretto del cibo. Per questo la Comunità di Montagna ha destinato propri fondi alla continuazione di questa progettualità” ha detto il presidente Giuliano Cescutti nel saluto di apertura.

Al suo intervento sono seguiti quelli di Juri Del Toso e di Emanuele Parpinelli, rispettivamente sindaco di Castelnovo del Friuli e presidente di Montagna Leader.

Del Toso ha sottolineato l’importanza di un lavoro di rete tra imprese per dare forza e visibilità al territorio e auspicando la loro acquisizione nel tempo di capacità gestionali autonome di progetti comuni. Anche il rappresentante del GAL ringraziando gli imprenditori per la loro partecipazione li ha invitati a proseguire nel percorso avviato di confronto e di collaborazione.

La project manager Giuliana Masutti ha quindi illustrato lo sviluppo del progetto Dica’ con l’indagine iniziale tra gli imprenditori, l’elaborazione dei dati, l’ideazione e realizzazione della promozione online e offline, l’organizzazione di incontri formativi per gruppi di imprese e con esperti su tematiche d’interesse comune, nonché di tour aziendali con degustazioni per operatori del settore e di convegni aperti al pubblico per la conoscenza del valore per il territorio di imprese e prodotti.

Trasformazione in prodotti unici,
diversificazione delle attività,
cooperazione e collaborazione
fra imprese per fare economie
di network, formazione,
introduzione di nuove
tecnologie, marketing, narrazione
del valore del legame prodotto-
azienda-territorio.

Alla luce dei risultati conseguiti e delle criticità emerse, la professionista ha riassunto nelle parole chiave perseveranza, flessibilità, consapevolezza le strategie da adottare nelle progettualità future.

“La sostenibilità economica non può essere disgiunta da quella sociale ed economica” ha detto Ivana Bassi, docente di Economia Rurale e Montana all’Università di Udine in apertura del suo intervento dal titolo La sostenibilità economica delle PMI dell’agroalimentare in area montana.
La docente ha infatti sottolineato la loro importanza per l’occupazione diretta e nell’indotto, per la preservazione dei saperi tradizionali, per il paesaggio e per l’ambiente con la tutela della biodiversità.

Le sfide che tali imprese devono affrontare sono tante: le condizioni geografiche e climatiche avverse, i cambiamenti climatici, l’isolamento geografico e le difficoltà logistiche, le difficoltà nell’innovazione e nella digitalizzazione, i costi di produzione elevati, lo spopolamento e mancanza di forza lavoro, la competizione sul mercato, il frazionamento della proprietà e le maggiori difficoltà di accesso a crediti e finanziamenti.

Per la loro sostenibilità economica possono però ricorrere alla trasformazione in prodotti unici, alla diversificazione delle attività, alla cooperazione e collaborazione fra imprese per fare economie di network, alla formazione, all’introduzione di nuove tecnologie e nel marketing alla narrazione del valore del legame prodotto-azienda-territorio.

Matteo Trevisanut, studente del Master Innovazione dei sistemi agrosilvopastorali della montagna dell’Università di Udine ha di seguito presentato le strategie competitive (produzioni di qualità e diversificazione attività) adottate, anche in un’ottica di economia circolare, dall’azienda agricola biologica Pradis situata nel comune di Clauzetto di cui è contitolare e dalla collegata attività artigiana Latteria di Pradis che trasforma in formaggi il latte di sette aziende zootecniche del luogo.

In qualità di presidente dell’ente, Pier Giorgio Sturlese ha raccontato lo scopo e le attività della Fondazione Agrifood & Bioeconomy FVG e soprattutto lo sviluppo del marchio Io sono Friuli Venezia Giulia, nato proprio per valorizzare la sostenibilità ambientale, sociale ed economica di imprese e produzioni anche nei confronti del consumatore. Ha poi annunciato che la Fondazione è stata poi incaricata dalla Regione di promuovere la creazione di distretti del cibo finalizzati all’aggregazione delle imprese nella valorizzazione dell’agroalimentare del territorio.

“Non ci può essere sviluppo della montagna senza un ragionamento d’insieme” ha detto infine Stefano Zannier. Nelle sue riflessioni a chiusura dell’incontro l’Assessore alle risorse agroalimentari, forestali e ittiche della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ha sottolineato la necessità di integrazione delle strategie di sviluppo fra tutti i settori (turismo, commercio, formazione, ecc.) per creare condizioni favorevoli alla vita dei giovani in montagna e di individuare regole differenziate per le imprese di montagna nel rispetto naturalmente dei principi generali su cui le norme sono fondate.

La registrazione del convegno al link: https://www.youtube.com/watch?v=Tjw_91pVx_M
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