Il Cammino di San Cristoforo
Molto più di un semplice itinerario; è un’esperienza che fonde la bellezza del paesaggio con i sapori autentici del territorio.
In questo articolo, ci addentreremo nel suo percorso per vivere una straordinaria avventura enogastronomica e culturale.
Figo Moro da Caneva
Nella prima tappa del Cammino, ci imbattiamo in un tesoro locale: il Figo Moro di Caneva, una vera prelibatezza che ogni anno viene celebrata nell’ultima domenica di agosto con la “Festa del Figo Moro”.
Mele Antiche
Nelle valli e nelle aree collinari troviamo le Mele Antiche di vecchie cultivar come Di Corone, Striato Dolce, Marc Panara, Rosso Invernale, le Ruggine e tante altre da cui si ricavano ottimi succhi e confetture. Queste mele sono protagoniste di una mostra annuale itinerante che coinvolge ben sei comuni.
Cipolla Rossa di Cavasso e Rosa della Val Cosa
Nell’area tra Magredi e Prealpi Carniche in passato le donne avevano creato una microeconomia locale con la dolce e croccante Cipolla di Cavasso e della Val Cosa, recentemente recuperata e oggi coltivata in tante piccole aziende agricole del luogo. Una vera delizia da mangiare cruda, cotta come ingrediente principale di invitanti pietanze, in agrodolce o trasformata in sfiziose composte.
Farine di mais
Chi non ha ancora assaggiato la polenta friulana? Lungo il Cammino nascono farine di mais, anche di varietà antiche come Pignoletto, Dente di Cavallo, Semivitreo Bianco, Bianco Perla, che, trasformate in polenta, parlano di tradizioni, di storie e di profumi di casa del Friuli Venezia Giulia. Da queste perle oggi si ricavano però anche gallette, grissini, pasta dai sapori unici e inconfondibili.
Miele
L’apicoltura è una parte importante dell’agricoltura della zona ed è favorita dalla grande biodiversità che caratterizza questo territorio. Gli apicoltori locali producono una varietà di mieli, tra cui quelli di acacia, tarassaco, millefiori, tiglio, castagno. In ogni miele tante diverse sfumature di sapori e aromi che raccontano ambienti incontaminati.
Formaggi
Quella casearia è una tradizione radicata nella regione. Lungo il Cammino è possibile gustare una vasta gamma di formaggi a km zero di latte vaccino, ovino e caprino prodotti in latteria o nell’azienda agricola. Sono formaggi unici per l’impronta ricevuta dall’ambiente, come nel caso di Latteria e Montasio, ma anche per particolari tecniche di produzione, come l’uso di vecchie salmuerie per il formaggio salato o asìno o la rifermentazione di una miscela di formaggi per il formai dal cìt. Assolutamente da non perdere il frico, piatto tipico friulano preparato proprio con il formaggio.
Salumi
Salame, soppressa, ossocollo, pancetta sono solo alcuni dei tanti salumi caratteristici ricavati dalla trasformazione delle carni suine in piccoli laboratori artigianali o in aziende agricole. Ci sono poi i salumi da consumare cotti, come il tradizionale musetto accompagnato a tavola con brovada (rape maturate in vinaccia, tagliate a strisce e cotte), polenta o patate bollite. Ma c’è anche un’altra rinomata specialità locale: la pitina IGP, polpetta di carne solitamente di capra o pecora, affumicata e stagionata.
Vini
I vini della zona sono soprattutto bianchi, tra cui Friulano, Ribolla Gialla, Prosecco, Sauvignon e in misura minore rossi come Refosco dal peduncolo rosso, Cabernet, Merlot, Pinot Nero. Ma ci sono anche delle vere e proprie chicche, vini di vitigni autoctoni coltivati solo qui. Qualche esempio? Piculit Neri, Ucelut, Sciaglin e Forgiarin delle colline spilimberghesi.
Nella prima tappa del Cammino, ci imbattiamo in un tesoro locale: il Figo Moro di Caneva, una vera prelibatezza che ogni anno viene celebrata nell’ultima domenica di agosto con la “Festa del Figo Moro”.
Mele Antiche
Nelle valli e nelle aree collinari troviamo le Mele Antiche di vecchie cultivar come Di Corone, Striato Dolce, Marc Panara, Rosso Invernale, le Ruggine e tante altre da cui si ricavano ottimi succhi e confetture. Queste mele sono protagoniste di una mostra annuale itinerante che coinvolge ben sei comuni.
Cipolla Rossa di Cavasso e Rosa della Val Cosa
Nell’area tra Magredi e Prealpi Carniche in passato le donne avevano creato una microeconomia locale con la dolce e croccante Cipolla di Cavasso e della Val Cosa, recentemente recuperata e oggi coltivata in tante piccole aziende agricole del luogo. Una vera delizia da mangiare cruda, cotta come ingrediente principale di invitanti pietanze, in agrodolce o trasformata in sfiziose composte.
Farine di mais
Chi non ha ancora assaggiato la polenta friulana? Lungo il Cammino nascono farine di mais, anche di varietà antiche come Pignoletto, Dente di Cavallo, Semivitreo Bianco, Bianco Perla, che, trasformate in polenta, parlano di tradizioni, di storie e di profumi di casa del Friuli Venezia Giulia. Da queste perle oggi si ricavano però anche gallette, grissini, pasta dai sapori unici e inconfondibili.
Miele
L’apicoltura è una parte importante dell’agricoltura della zona ed è favorita dalla grande biodiversità che caratterizza questo territorio. Gli apicoltori locali producono una varietà di mieli, tra cui quelli di acacia, tarassaco, millefiori, tiglio, castagno. In ogni miele tante diverse sfumature di sapori e aromi che raccontano ambienti incontaminati.
Formaggi
Quella casearia è una tradizione radicata nella regione. Lungo il Cammino è possibile gustare una vasta gamma di formaggi a km zero di latte vaccino, ovino e caprino prodotti in latteria o nell’azienda agricola. Sono formaggi unici per l’impronta ricevuta dall’ambiente, come nel caso di Latteria e Montasio, ma anche per particolari tecniche di produzione, come l’uso di vecchie salmuerie per il formaggio salato o asìno o la rifermentazione di una miscela di formaggi per il formai dal cìt. Assolutamente da non perdere il frico, piatto tipico friulano preparato proprio con il formaggio.
Salumi
Salame, soppressa, ossocollo, pancetta sono solo alcuni dei tanti salumi caratteristici ricavati dalla trasformazione delle carni suine in piccoli laboratori artigianali o in aziende agricole. Ci sono poi i salumi da consumare cotti, come il tradizionale musetto accompagnato a tavola con brovada (rape maturate in vinaccia, tagliate a strisce e cotte), polenta o patate bollite. Ma c’è anche un’altra rinomata specialità locale: la pitina IGP, polpetta di carne solitamente di capra o pecora, affumicata e stagionata.
Vini
I vini della zona sono soprattutto bianchi, tra cui Friulano, Ribolla Gialla, Prosecco, Sauvignon e in misura minore rossi come Refosco dal peduncolo rosso, Cabernet, Merlot, Pinot Nero. Ma ci sono anche delle vere e proprie chicche, vini di vitigni autoctoni coltivati solo qui. Qualche esempio? Piculit Neri, Ucelut, Sciaglin e Forgiarin delle colline spilimberghesi.
Ogni tappa è un viaggio attraverso la tradizione e il gusto, un’occasione straordinaria di scoperta e degustazione.
Il Cammino di San Cristoforo è un’esperienza unica per immergerti nella bellezza paesaggistica e culinaria della regione.
camminodisancristoforo.com
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