L’agroalimentare in primo piano nelle strategie di Montagna Leader
Il progetto Dica’ è nato grazie anche a finanziamenti del Gruppo di Azione Locale (GAL) Montagna Leader.
Ma cos’è Montagna Leader e qual è la sua funzione? Lo chiediamo al suo direttore Pier Giorgio Sturlese.
Montagna Leader è una società consortile partecipata da enti pubblici come ad esempio le Comunità di Montagna, la Camera di Commercio, il Comune di Maniago e da organizzazioni di privati come associazioni di categoria, associazioni culturali e consorzi.
É nata alla fine degli anni 90, su stimolo di un progetto della Commissione Europea, per dare una risposta ai fenomeni di spopolamento e abbandono delle aree rurali. É fondata su un metodo innovativo, che prevede l’ascolto e il coinvolgimento dei territori e dei loro abitanti per l’individuazione e lo sviluppo condiviso di strategie finalizzate al miglioramento della qualità della vita nelle aree marginali.
Il Gal è quindi un po’ un catalizzatore, il soggetto che aiuta il territorio a mettere in atto processi di cooperazione, di rete, di conoscenza reciproca. I suoi interventi sono multisettoriali perché il valore di queste aree, che mi piace definire Terre Alte, è dato da un insieme di risorse, come la bellezza del paesaggio, l’architettura, le produzioni di qualità, che si sviluppano ed integrano tra di loro.
All’inizio operavamo attraverso un apposito finanziamento, ma successivamente, a partire dal 2013 le attività dei GAL sono state inserite nei Programmi di Sviluppo Rurale (PSR). Purtroppo il cambiamento ci ha un po’ “ingabbiati” in un sistema più complesso dal punto vista burocratico e con profondo rammarico devo dire che questo può talvolta influire negativamente sulla nostra efficacia ed efficienza. Anche noi soffriamo di burocrazia!
Come e dove intervenite?
Gli interventi di Montagna Leader vanno a sostenere progetti soprattutto nel turismo, nell’agroalimentare, nell’artigianato, nell’innovazione sociale e a supporto dell’attività imprenditoriale, che può essere identificata anche in forme diverse da quelle più conosciute, come nel caso delle Cooperative di Comunità costituite da residenti che si impegnano in attività funzionali alla vita del paese.
Perché avete sostenuto il progetto Dica’?
La valorizzazione delle produzioni agroalimentari e in particolare di quelle che hanno una storia e sono legate a tradizioni locali, è fondamentale per lo sviluppo di queste aree. Il consumatore è sempre più attento alle tematiche inerenti il cibo, vuole conoscerne la provenienza, le tecniche di produzione, l’uso in cucina, il legame culturale e ambientale con il territorio da cui trae origine. I prodotti tipici possono diventare motivo di fruizione del territorio per il consumatore/turista.
Oggi tanti giovani si stanno avvicinando e intraprendendo l’attività agricola con produzioni che spesso rimandano alle tradizioni del passato e il loro esempio stimola la nascita di altre imprese sul territorio. C’è molto interesse in questo senso. Lo abbiamo ben percepito negli incontri organizzati sul territorio per la definizione della Strategia di Sviluppo 2023 – 2027. E il progetto Dica’ può contribuire a far crescere le imprese e le produzioni agroalimentari locali.
É chiaro che le cose non cambiano dall’oggi al domani, ci vuole tempo. Noi chiediamo a tutti i soggetti coinvolti di crederci. Le persone devono aver fiducia, sapere che le loro idee e proposte saranno tradotte in azioni pertinenti. Ci deve essere poi il coinvolgimento anche di chi non vive sul posto.
In questa direzione stiamo collaborando ad altri progetti, come quello con Capofila il Comune di Pordenone che mira a creare relazioni fra montagna e città e che dopo, una prima attività di orientamento-formazione prevede la raccolta entro l’inizio estate di idee progettuali e poi l’accompagnamento nella stesura del business plan.
C’è inoltre il progetto Scuola di Montagna finanziato con i fondi della strategia aree interne ed attuato dalla Magnifica comunità di montagna delle Dolomiti Friulane, Cavallo e Cansiglio, dall’Università di Udine con il nostro supporto che, attraverso corsi residenziali nella foresteria di Barcis avranno la funzione di far scoprire le potenzialità della montagna. Il primo corso, in calendario ad aprile, sarà incentrato proprio sulla valorizzazione delle produzioni agroalimentari.
Voglio sottolineare che nella nostra strategia di Sviluppo 2023-2027 abbiamo previsto interventi specifici a sostegno dell’avvio di nuove imprese, naturalmente non dedicate solo alla produzione di alimenti.
E nello specifico per l’agroalimentare cosa avete previsto?
Abbiamo in programma interventi per il potenziamento delle filiere locali, per ammodernamenti strutturali, per la realizzazione o potenziamento di laboratori di trasformazione, anche in regime PPL (Piccole Produzioni Locali). Vogliamo mettere le imprese nelle migliori condizioni per fare prodotti di alta qualità. Per non disperdere risorse, nell’accesso ai finanziamenti intendiamo dare priorità a chi sviluppa collaborazioni con altre imprese. Stiamo anche ipotizzando l’erogazione di fondi ad enti pubblici per la creazione di laboratori che potrebbero essere poi gestiti da privati aggregati tra di loro.
Promuoveremo poi le filiere corte e quindi il rapporto diretto produttore consumatore.
Con Dica’ e la partecipazione delle imprese di produzione si potrà animare e coordinare la promozione dell’agroalimentare locale per la valorizzazione del territorio, naturalmente sempre in linea con le strategie regionali sviluppate da Promoturismo FVG e Agrifood FVG con il marchio Io sono Friuli Venezia Giulia.
In futuro si potrebbe anche pensare alla creazione di un distretto del cibo dell’area montana caratterizzato da tante filiere corte di piccole produzioni locali di pregio.
Ritornando a Montagna Leader qual è il suo valore aggiunto?
Indubbiamente la presenza sul territorio e la disponibilità ad aiutare imprese e altri soggetti a trovare spunti, a sviluppare idee.
Invito pertanto tutti gli interessati a visitare il nostro sito montagnaleader.org e a seguirci sui nostri canali social.
Ma cos’è Montagna Leader e qual è la sua funzione? Lo chiediamo al suo direttore Pier Giorgio Sturlese.
Montagna Leader è una società consortile partecipata da enti pubblici come ad esempio le Comunità di Montagna, la Camera di Commercio, il Comune di Maniago e da organizzazioni di privati come associazioni di categoria, associazioni culturali e consorzi.
É nata alla fine degli anni 90, su stimolo di un progetto della Commissione Europea, per dare una risposta ai fenomeni di spopolamento e abbandono delle aree rurali. É fondata su un metodo innovativo, che prevede l’ascolto e il coinvolgimento dei territori e dei loro abitanti per l’individuazione e lo sviluppo condiviso di strategie finalizzate al miglioramento della qualità della vita nelle aree marginali.
Il Gal è quindi un po’ un catalizzatore, il soggetto che aiuta il territorio a mettere in atto processi di cooperazione, di rete, di conoscenza reciproca. I suoi interventi sono multisettoriali perché il valore di queste aree, che mi piace definire Terre Alte, è dato da un insieme di risorse, come la bellezza del paesaggio, l’architettura, le produzioni di qualità, che si sviluppano ed integrano tra di loro.
All’inizio operavamo attraverso un apposito finanziamento, ma successivamente, a partire dal 2013 le attività dei GAL sono state inserite nei Programmi di Sviluppo Rurale (PSR). Purtroppo il cambiamento ci ha un po’ “ingabbiati” in un sistema più complesso dal punto vista burocratico e con profondo rammarico devo dire che questo può talvolta influire negativamente sulla nostra efficacia ed efficienza. Anche noi soffriamo di burocrazia!
Come e dove intervenite?
Gli interventi di Montagna Leader vanno a sostenere progetti soprattutto nel turismo, nell’agroalimentare, nell’artigianato, nell’innovazione sociale e a supporto dell’attività imprenditoriale, che può essere identificata anche in forme diverse da quelle più conosciute, come nel caso delle Cooperative di Comunità costituite da residenti che si impegnano in attività funzionali alla vita del paese.
Perché avete sostenuto il progetto Dica’?
La valorizzazione delle produzioni agroalimentari e in particolare di quelle che hanno una storia e sono legate a tradizioni locali, è fondamentale per lo sviluppo di queste aree. Il consumatore è sempre più attento alle tematiche inerenti il cibo, vuole conoscerne la provenienza, le tecniche di produzione, l’uso in cucina, il legame culturale e ambientale con il territorio da cui trae origine. I prodotti tipici possono diventare motivo di fruizione del territorio per il consumatore/turista.
Oggi tanti giovani si stanno avvicinando e intraprendendo l’attività agricola con produzioni che spesso rimandano alle tradizioni del passato e il loro esempio stimola la nascita di altre imprese sul territorio. C’è molto interesse in questo senso. Lo abbiamo ben percepito negli incontri organizzati sul territorio per la definizione della Strategia di Sviluppo 2023 – 2027. E il progetto Dica’ può contribuire a far crescere le imprese e le produzioni agroalimentari locali.
É chiaro che le cose non cambiano dall’oggi al domani, ci vuole tempo. Noi chiediamo a tutti i soggetti coinvolti di crederci. Le persone devono aver fiducia, sapere che le loro idee e proposte saranno tradotte in azioni pertinenti. Ci deve essere poi il coinvolgimento anche di chi non vive sul posto.
In questa direzione stiamo collaborando ad altri progetti, come quello con Capofila il Comune di Pordenone che mira a creare relazioni fra montagna e città e che dopo, una prima attività di orientamento-formazione prevede la raccolta entro l’inizio estate di idee progettuali e poi l’accompagnamento nella stesura del business plan.
C’è inoltre il progetto Scuola di Montagna finanziato con i fondi della strategia aree interne ed attuato dalla Magnifica comunità di montagna delle Dolomiti Friulane, Cavallo e Cansiglio, dall’Università di Udine con il nostro supporto che, attraverso corsi residenziali nella foresteria di Barcis avranno la funzione di far scoprire le potenzialità della montagna. Il primo corso, in calendario ad aprile, sarà incentrato proprio sulla valorizzazione delle produzioni agroalimentari.
Voglio sottolineare che nella nostra strategia di Sviluppo 2023-2027 abbiamo previsto interventi specifici a sostegno dell’avvio di nuove imprese, naturalmente non dedicate solo alla produzione di alimenti.
E nello specifico per l’agroalimentare cosa avete previsto?
Abbiamo in programma interventi per il potenziamento delle filiere locali, per ammodernamenti strutturali, per la realizzazione o potenziamento di laboratori di trasformazione, anche in regime PPL (Piccole Produzioni Locali). Vogliamo mettere le imprese nelle migliori condizioni per fare prodotti di alta qualità. Per non disperdere risorse, nell’accesso ai finanziamenti intendiamo dare priorità a chi sviluppa collaborazioni con altre imprese. Stiamo anche ipotizzando l’erogazione di fondi ad enti pubblici per la creazione di laboratori che potrebbero essere poi gestiti da privati aggregati tra di loro.
Promuoveremo poi le filiere corte e quindi il rapporto diretto produttore consumatore.
Con Dica’ e la partecipazione delle imprese di produzione si potrà animare e coordinare la promozione dell’agroalimentare locale per la valorizzazione del territorio, naturalmente sempre in linea con le strategie regionali sviluppate da Promoturismo FVG e Agrifood FVG con il marchio Io sono Friuli Venezia Giulia.
In futuro si potrebbe anche pensare alla creazione di un distretto del cibo dell’area montana caratterizzato da tante filiere corte di piccole produzioni locali di pregio.
Ritornando a Montagna Leader qual è il suo valore aggiunto?
Indubbiamente la presenza sul territorio e la disponibilità ad aiutare imprese e altri soggetti a trovare spunti, a sviluppare idee.
Invito pertanto tutti gli interessati a visitare il nostro sito montagnaleader.org e a seguirci sui nostri canali social.
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